Tematica Mammiferi

Panthera pardus Linnaeus, 1758

Panthera pardus Linnaeus, 1758

foto 450
Foto: Marcel Burkhard.

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Classe: Mammalia Linnaeus, 1758

Ordine: Carnivora Bowdich, 1821

Famiglia: Felidae Fischer von Waldheim, 1817

Genere: Panthera Oken, 1816


itItaliano: Leopardo persiano, Leopardo del Caucaso

enEnglish: Persian leopard

frFrançais: Panthère de Perse

spEspañol: Leopardo de Persia

Descrizione

Il leopardo persiano è una delle più grandi sottospecie di leopardo del mondo. Può misurare 75 centimetri d'altezza al garrese e pesare fino a 90 chili (nord Iran). La dieta del leopardo varia a seconda della zona in cui vive. Gran parte di essa è costituita da ungulati di medie dimensioni, come cervi, gazzelle gozzute, mufloni, urial, capre dal belzoar e cinghiali. Inoltre, il leopardo cattura anche prede più piccole, come topi, lepri e istrici, carnivori più piccoli, come volpi, sciacalli e vari Mustelidi, ma anche uccelli e rettili. Questa sottospecie è classificata tra le specie in pericolo e il commercio di oggetti da essa ricavati è vietato dalle leggi internazionali. Il leopardo persiano è minacciato dalla persecuzione, dalla perdita dell'habitat e del bracconaggio. È anche uno degli animali dell'Asia occidentale che ha sofferto di più a causa delle guerre che hanno devastato le regioni montuose del suo areale.

Diffusione

Nel 1914 l'esploratore russo Satunin descrisse per la prima volta il leopardo del Caucaso, P. p. ciscaucasica, a partire da un esemplare proveniente dalla regione del Kuban, nella Caucasia settentrionale. Negli anni '20 lo zoologo britannico Pocock raccolse vari esemplari provenienti da diverse aree della Persia, descrivendoli nel 1927 come leopardi persiani, P. p. saxicolor, sebbene avesse riconosciuto la loro somiglianza con P. p. ciscaucasica. Oggi, questi nomi sono considerati sinonimi. In Caucasia, regione dove in passato questi animali si incontravano quasi ovunque, a eccezione delle aree steppose, l'areale del leopardo si è notevolmente ridotto. Nell'ex Unione Sovietica, la grave crisi economica che ha seguito i grandi sconvolgimenti politici e sociali del 1992 e la mancanza di un efficace sistema di protezione hanno portato ad un notevole incremento della caccia agli ungulati selvatici, alla persecuzione dei leopardi e alla frammentazione dell'areale di molte specie. Nel 2008, degli 871 - 1290 esemplari adulti di leopardo circa 200 - 300 sopravvivevano in Afghanistan, dove il loro status è scarsamente conosciuto; meno di 10 - 13 sopravvivevano in Armenia; meno di 10 - 13 sopravvivevano in Azerbaigian; meno di 5 sopravvivevano in Georgia; circa 550 - 850 vivevano in Iran, la roccaforte della specie nel Medio Oriente; circa 3 - 4 sopravvivano nel Nagorno-Karabakh; meno di 10 sopravvivevano nella Caucasia settentrionale russa; meno di 5 sopravvivevano in Turchia; circa 78 - 90 vivevano in Turkmenistan. Nel Caucaso Maggiore i leopardi persiani vivono in prati alpini, foreste di latifoglie e gole accidentate a 600 - 3800 metri di altitudine, mentre nel Caucaso Minore ed in Iran prediligono pendici rocciose, steppe di montagna e rade foreste di ginepro. In Armenia: in questa regione uomini e leopardi coabitano fin dagli inizi dell'Olocene. Fino alla metà del XX secolo i leopardi erano relativamente comuni sulle montagne del Paese [6] . Oggi, la roccaforte di questi animali sono i terreni impervi e scoscesi della Riserva di Khosrov, situata a sud-est di Yerevan sulle pendici sud-orientali dei Monti del Gegham, dove tra l'ottobre 2000 e il luglio 2002, in un'area di 780 km2, sono state trovate le impronte di non più di 10 esemplari. Fino a poco tempo fa i leopardi vivevano anche sulla Catena di Meghri, nell'estremo sud dell'Armenia, dove tra l'agosto 2006 e l'aprile 2007 venne immortalato da una trappola fotografica un unico esemplare; i successivi sopralluoghi sul campo alla ricerca di impronte, effettuati su un'area di 296,9 km2, però, non riscontrarono la presenza di altri leopardi. Le prede presenti in questa zona potrebbero sostenere una popolazione di 4 - 10 leopardi, ma il tasso di bracconaggio e degli influssi esterni causati dall'allevamento del bestiame, dalla raccolta di vegetali e funghi commestibili, dalla deforestazione e dagli incendi causati dall'uomo è così elevato che supera di gran lunga il limite di tolleranza dei leopardi. In Azerbaigian: i leopardi sono presenti sui Monti Talysh, nell'estremo sud-est, dove il loro areale continua sul lato iraniano della stessa catena montuosa. Nella Riserva Statale di Ilisu, nel nord-est, sopravvivono solo pochissimi esemplari. Nonostante avvistamenti occasionali, non era certo se i leopardi vivessero ancora in Azerbaigian o se vi si fossero estinti alla fine degli anni '90, fino a che, nel marzo 2007, un esemplare non rimase immortalato da una trappola fotografica nella Riserva Statale di Girkan/Parco Nazionale di Hirkan. In Georgia: durante gli ultimi 60 anni vi sono stati alcuni avvistamenti di leopardi attorno all'area di Tbilisi e nella Provincia di Shida Kartli, a nord-ovest della capitale. I leopardi vivono soprattutto nelle fitte foreste, ma nel 2004 alcuni esemplari sono stati avvistati nelle zone aperte di pianura della regione sud-orientale di Kakheti. In Iran: i leopardi vivono soprattutto sulle catene montuose dell'Elburz e dello Zagros. Queste catene ricoprono una vasta area che, dai confini con Turchia, Azerbaigian e Armenia, si estende fino al litorale del Caspio e al Turkmenistan e, con i Monti Elburz, fino alle regioni occidentali dell'Afghanistan. Lungo i Monti Zagros, l'areale del leopardo raggiunge il sud dell'Iran, nelle vicinanze del Golfo Persico. L'areale del leopardo persiano ricopre una vasta area dell'Iran, ma le popolazioni di questo animale sono sparse, frammentate e minacciate. Gli insediamenti e le attività umane costituiscono i maggiori fattori di rischio per la sopravvivenza della sottospecie. In Iran le prede principali del leopardo persiano sono la capra dal belzoar (Capra aegagrus) e l'urial (Ovis orientalis). Occasionalmente, i leopardi catturano anche cinghiali (Sus scrofa), cervi nobili (Cervus elaphus maral) e animali domestici, come cammelli, capre, pecore o cani. Le principali minacce alla sopravvivenza del leopardo persiano in Iran sono la perdita dell'habitat a causa dell'incremento della popolazione umana, gli avvelenamenti e il bracconaggio. Il leopardo persiano è una specie bandiera e la sua presenza indica la salute di un intero ecosistema. È il superpredatore della maggior parte delle province dell'Iran, ma le possibilità che ha di sopravvivere al di fuori delle aree protette istituite dal Dipartimento dell'Ambiente sono piuttosto remote. Nelle regioni del Caucaso del nord della Russia: segni della presenza di leopardo sono stati trovati in Inguscezia, Ossezia e la Cecenia. Leopardi non si verifichi più nel Caucaso occidentale. Nel 2009, un centro di reintroduzione del leopardo è stato creato a Sochi National Park, dove due leopardi maschi dal Turkmenistan vengono tenuti dal settembre 2009, e due femmine da Iran a partire dal maggio 2010. I loro discendenti saranno liberati in natura nella Riserva della Biosfera Caucaso.

Sinonimi

= Panthera pardus ssp. ciscaucasica Satunin, 1914 = Panthera pardus ssp. dathei Zukowsky, 1959 = Panthera pardus ssp. sindica Pocock, 1930 = Panthera pardus ssp. transcaucasica Zukowsky, 1964.


00583
Emissione: Specie in via d'estinzione
Stato: Israel
00584
Emissione: Specie in via d'estinzione
Stato: Israel

02490 Data: 07/01/2005
Emissione: W.W.F. Specie minacciata di estinzione
Stato: Azerbaigian
02491 Data: 07/01/2005
Emissione: W.W.F. Specie minacciata di estinzione
Stato: Azerbaigian

02492 Data: 07/01/2005
Emissione: W.W.F. Specie minacciata di estinzione
Stato: Azerbaigian
02493 Data: 07/01/2005
Emissione: W.W.F. Specie minacciata di estinzione
Stato: Azerbaigian

02825
Emissione: Specie in via d'estinzione
Stato: Israel
02826
Emissione: Specie in via d'estinzione
Stato: Israel